Visionari del Dono: le voci che stanno cambiando il volto del nonprofit italiano 

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Cosa succede quando metti insieme idee brillanti di fundraising rubate da tutto il mondo, un prete influencer, una giornalista femminista e una sociolinguista radicale?

No, non è una provocazione, È il presente, vivo e palpitante, del nonprofit che cambia. Quello che si mette in discussione. Che guarda oltre il budget e i report, per riportare al centro le persone, le storie, le parole. È uno spunto concreto per chi lavora nel fundraising: ascoltare chi sta portando avanti visioni nuove, narrazioni potenti e pratiche alternative può aprire strade che oggi nemmeno immaginiamo. Ecco perché abbiamo deciso di raccontare come ognuno di loro può migliorare il nostro modo di fare raccolta fondi. Scopri come Don Alberto Ravagnani, Annalisa Monfreda, Vera Gheno e la 5° edizione di Fundraising Idea Challenge stanno rivoluzionando il nonprofit. Idee, ispirazioni e visioni per il fundraising del futuro.

Don Alberto Ravagnani: l'evangelizzazione del dono

Don Alberto Ravagnani è l’influencer che evangelizza il dono. Chi l’ha detto che Dio non sta su Instagram? Don Alberto Ravagnani è la prova vivente che la spiritualità può diventare virale, senza perdere profondità. Ex prof di religione, oggi è una star dei social che sa parlare ai giovani con ironia, empatia e una straordinaria capacità di storytelling. Ha trasformato un canale YouTube e un profilo TikTok in una community attiva. Questo è già fundraising, anche se non chiede direttamente soldi. È community building puro, e la community è la linfa vitale della raccolta fondi. Ha creato la campagna Tu Sei un Dono per raccogliere fondi a favore dei giovani in difficoltà, generando un engagement altissimo. In più, usa uno storytelling autentico, in grando di abbattere le distanze: non predica, bensì dialoga. E chi dialoga può chiedere, dunque raccogliere. Il fundraising è un atto di fede laica. È credere che anche un clic, anche un euro, possa cambiare la vita di qualcuno. Da Don Alberto un fundraiser può sicuramente prendere ispirazione per come parla e analizzare la sua comunicazione: diretta, empatica e senza barriere. Coinvolge con serenità, senza tecnicismi, perché un messaggio vero e sentito vale più di tanti funnel.

Annalisa Monfreda: ricostruire il senso di partecipazione

Annalisa Monfreda è la voce che smonta gli stereotipi e ricostruisce il senso della partecipazione. Giornalista, attivista, ex direttrice di Donna Moderna, oggi co-fondatrice di RAME, porta con sé una domanda scomoda: chi decide cosa vale la pena finanziare? E chi resta fuori? Ci impone di guardare dove non guardiamo mai: ai bias nella narrazione delle cause. Se il fundraising parla solo di emergenze visibili e buoni sentimenti o propositi, che cosa stiamo lasciando fuori? Con RAME ha avviato una community di abbonate che finanzia contenuti femministi. È fundraising continuo basato su valori condivisi. Non solo, ha rifiutato logiche editoriali obsolete per inventarne di nuove. Chi raccoglie fondi oggi deve fare lo stesso: cambiare le regole. Hai mai pensato se la tua comunicazione esclude qualcuno? Se rappresenti sempre gli stessi volti? Annalisa Monfreda ti invita a cambiare punto di vista. E nel farlo, raggiungerai nuovi pubblici, nuove energie, nuovi donatori. Con la sua esperienza, ci guida a rileggere i modelli di raccolta fondi attraverso una lente di genere. Perché anche nel nonprofit, spesso, le storie che emozionano (e ricevono donazioni) sono sempre le stesse. E cambiare lo sguardo vuol dire cambiare il modo in cui chiediamo, raccontiamo, raccogliamo. Non possiamo costruire un futuro più giusto se continuiamo a finanziare solo il passato.

Vera Gheno: costruire ponti una parola alla volta 

Vera Gheno è la sociolinguista che costruisce ponti, una parola alla volta. Vera Gheno non addolcisce mai la pillola. E infatti al Festival arriva con una provocazione: diciamo chiaramente come stanno le cose. Insegna che le parole che usiamo per raccontare una causa possono essere ponti o muri. Ogni parola scelta ha un impatto; questo è fondamentale per chi scrive appelli, landing page, newsletter. Ha analizzato il linguaggio usato dalle istituzioni e dai media: spesso discriminatorio, escludente, inconsapevolmente offensivo. Inoltre, ha introdotto pratiche linguistiche inclusive in contesti ostili, ottenendo partecipazione più ampia e autentica. Un buon fundraiser dovrebbe sempre rileggere con attenzione i propri testi: sono davvero accoglienti? Parlano davvero a tutte e tutti? Nel fundraising le parole sono strumenti potentissimi. Sanno emozionare, certo. Ma sanno anche escludere, ferire, semplificare troppo. Gheno ci insegna che un linguaggio inclusivo non è una moda, è un modo per far sentire tutti benvenuti. Anche chi non ha mai pensato di poter essere donatore. Se vogliamo un fundraising che sia davvero “per il bene comune”, iniziamo dalle parole che scegliamo. E Vera Gheno ci offre la cassetta degli attrezzi perfetta.

Fundraising Idea Challenge - 5° edizione 

La 5° edizione di Fundraising Idea Challenge porta con sé una delle esperienze più interessanti e affascinanti per ogni fundraiser. 6 professionisti del nonprofit, condotti da Patrice Simonnet, racconteranno l'idea più geniale di fundraising che conoscono. Non una loro idea, ma quella di un/una collega che li ha talmente colpiti da farli esclamare: "Accidenti, perché non ci ho pensato io?". Saranno presenti:

  • Claudia Costa: responsabile fundraising di Associazione Isla Ng Bata - L'isola dei Bambini;
  • Emanuele Bombardi: direttore generale World Vision Italia;
  • Erica Guaraldo: corporate and fundations partnership manager Oxfam Italia
  • Marianna Pucciarelli: responsabile individual giving LILT Milano Monza Brianza;
  • Nicola Penzo: fundraiser Medici con l'Africa Cuamm;
  • Giulia Ferrandino: fundraiser Nuovi Orizzonti

Se pensi che il fundraising sia solo tecnica e strategia, questo ti farà ricredere. Perché qui si sfidano sei menti creative, selezionate tra le più innovative d’Italia e del mondo nonprofit, per proporre una sola cosa: un’idea rivoluzionaria per la raccolta fondi del futuro. Idee brillanti, sorprendentemente semplici, provenienti da ogni parte del mondo, che hanno rivoluzionato il mondo del fundraisingPartecipare alla Fundraising idea Challenge vuol dire immergersi in uno spazio dove imparare, ispirarsi e arricchire il tuo bagaglio con idee originali di raccolta fondi (da copiare!). È una chiamata collettiva alla creatività, al coraggio, alla voglia di rompere gli schemi. È il momento in cui ognuno di noi, anche dalla poltrona della platea, si sente parte di qualcosa di più grande.

Un MainStage da non perdere

I protagonisti del MainStage del Festival del Fundraising 2025 non sono solo ospiti di prestigio, sono voci fuori dal coro, sono idee incarnate. Voci che parlano, sì, ma soprattutto ascoltano. E che ci ricordano perché facciamo questo mestiere: per cambiare il mondo, una relazione alla volta. Non si limitano a “parlare di cambiamento”. Lo vivono. Lo costruiscono. Lo comunicano ogni giorno. E se sei un fundraiser – o semplicemente qualcuno che crede nella forza delle cause – non puoi permetterti di ignorarli.

Tante voci diverse, tante storie che si intrecciano per offrire una visione più ampia del fundraising e dell’impatto sociale. Il MainStage 2025 promette di essere un viaggio tra comunicazione, creatività, fede e innovazione, con un obiettivo chiaro: dare nuove energie a chi ogni giorno lavora per un mondo migliore.

Scarica il programma del Festival del Fundraising 2025 e scopri come essere parte del cambiamento.

 

 

 

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