Mario Calabresi è stato un ragazzino curioso. Adulto, ha mantenuto intatta la voglia di scoprire e conoscere. Da giornalista ci ha aggiunto la volontà di capire e la grande capacità di scrivere. Cronista politico, inviato negli Stai Uniti per seguire le campagne elettorali presidenziali, ha diretto la Stampa e la Repubblica. Lo appassiona sperimentare strumenti e linguaggi innovativi: dall’inserto culturale Robinson ai podcast, alla newsletter Altre/Storie. Eccolo il punto: scrittore e testimone di un pezzo importante delle vicende politiche e giudiziarie del nostro Paese, Calabresi è soprattutto un grande appassionato di storie. Storie laterali, spesso di personaggi sconosciuti ai più ma che hanno molto da dire a tutti. Storie che Calabresi racconta con uno stile e una passione inarrivabili.
Roberto Olivi, 52 anni, ha lavorato in grandi aziende fino a diventare Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia. Laureato in lettere moderne, speaker di TedX e scrittore, ha le idee chiare su come fare bene comunicazione: ripartire dai grandi libri, dai grandi scrittori, cercare di raccontare storie, e di scriverle bene. «In uno scenario dominato da internet, quando vedo siti incomprensibili o leggo email sgrammaticate penso ci sia qualcosa che non va» dice nel suo libro La comunicazione è un posto dove ci piove dentro. Piccolo particolare (affatto trascurabile): la prefazione è di Jovanotti…
Una volta le aziende facevano pubblicità ai loro prodotti. Adesso presentano storie. È più efficace dare tutti i dati sulla siccità in Africa o raccontare di un bambino che ogni mattina fa trenta chilometri per raggiungere un pozzo? I prodotti e i numeri si dimenticano, le storie restano. Mario Calabresi e Roberto Olivi ci mostreranno quanto le storie siano importanti. Perché attraverso una storia è possibile conoscere una persona, costruire una relazione, collegare passato e futuro. Se poi si raccontano «altre storie», quelle sconosciute o misconosciute, vuole dire prendersi cura di chi non ha voce.