Il 2020 è stato un anno particolare, dominato dall'incertezza. Inizialmente è stato difficile capire cosa si sarebbe potuto mantenere come programmato e invece cosa si è dovuto cambiare per forza. Come comportarsi nell'emergenza?
Ce ne parla Giancarla riportandoci il caso di Save The Children. Giancarla inizia la sua carriera come fundraiser nel 1999 nel mercato britannico dopo studi molto diversi rispetto al campo del marketing. Intraprende questo percorso per un puro caso o un’intuizione di un Direttore Marketing che viste le sue attitudini caratteriali la spinge a provare. Ha lavorato per Amnesty International UK, Amnesty Italia, UNHCR e attualmente è la Direttrice Marketing & Fundraising di Save the Children Italia. Crede fortemente nel lavoro di squadra e nel fatto che gran parte del successo si costruisce con un team competente e professionale, e tanta passione. Da più di 14 anni insegna “fundraising” in diverse università e svariati corsi postlaurea. A livello internazionale è impegnata in molteplici gruppi di lavoro, ha ricoperto la carica di Lead del Fundraising Director Group di Save the Children International per più di 3 anni. Da giugno 2020 è membro del Board di Save the Children Indonesia.
Conosciamola meglio e facciamoci svelare qualche piccolo spoiler sulla sua sessione del Festival 2021!
SU DI TE: Il tuo primo ricordo da fundraiser…
Ne posso citare due? Il primo: l’ingenuità dei primi tempi. Quando lavoravo per Amnesty International a Londra nel lontano 2000, il direttore fundraising mi chiese cosa ne pensassi della grafica del nuovo welcome ai donatori. Con grande entusiasmo risposi che era bellissimo. Lui mi guardò con un’aria molto “British” e prima di voltarmi le spalle e andarsene disse: “non deve essere bellissimo ma funzionare”. Da allora l’ossessione per i test non mi ha mai abbandonata e ho capito che nel fundraising non conta ciò che è bello ma ciò che funziona!
Il secondo: una delle prime visite ai progetti. All’epoca ero ancora convinta che essere una brava fundraiser avesse poco a che fare con la causa, bastava la conoscenza delle tecniche e si poteva fare un buon lavoro per qualsiasi missione. Niente di più sbagliato. Trovandomi in uno slam in India difronte a un gruppo di bambini di strada di 4-5 anni (la stessa età di mio figlio allora) ho capito l’importanza di quell’euro in più raccolto. Da allora la passione per la causa e lo sguardo di quelle bambine e di quei bambini sono diventati il cuore della mia attività da fundraiser (senza dimenticare e aggiornare mai le tecniche di raccolta fondi).
Cosa deve assolutamente cambiare nel mondo nonprofit per stare al passo con i tempi?
La mentalità. Dobbiamo credere nella professionalizzazione e negli investimenti e non dobbiamo vergognarcene. Dobbiamo inoltre, lavorare di più insieme, fare rete, da soli siamo delle gocce, insieme diventiamo oceano. Infine, non dobbiamo smettere di sognare, dobbiamo guardare sempre un passo avanti senza rincorrere gli avvenimenti.
Quest’emergenza ha evidenziato i limiti di certi strumenti di raccolta fondi (penso al mailing, al F2F, agli eventi in piazza)… nel lungo periodo verranno completamente sostituti, o è solo una situazione temporanea? È giusto pensare di sostituirli anche quando l’emergenza sarà finita?
Ha evidenziato i limiti ma ha portato alla luce anche moltissime opportunità. In primis ha dimostrato come la diversificazione sia la chiave vincente in una buona strategia. Non credo che nessuno degli strumenti citati sia stato completamente sostituito ma sono stati tutti adattati al momento. Perché sostituirli? Se l’adattamento ha funzionato si potrà continuare utilizzando diversi strumenti allo stesso tempo, un piano integrato dà frutti migliori vedi l’uso del Digital combinato alla TV.
In questo periodo così particolare molti Board e/o Direttori FR si trovano a dover prendere decisioni “sagge” in tempi incerti e molto velocemente. Cosa gli consiglieresti?
Di essere illuminati e coraggiosi. Puntare su uno staff motivato e qualificato. Coinvolgere il team nelle decisioni strategiche e non calare le strategie dall’alto. Non aver paura di investire e continuare a credere nella propria causa. Bilanciare la giusta dose di razionalità con un pizzico di follia e tanta passione.
SULLA TUA SESSIONE: perché i partecipanti non dovrebbero proprio perderla?
Parlerò della prima capital campaign di Save the Children Italia: Riscriviamo il Futuro (obiettivo: raggiungere 100.000 beneficiari e raccogliere 10 milioni in 12 mesi). Lanciata in un momento di grande incertezza: follia o rischio ragionato? Analizzeremo insieme il caso con tutte le lezioni imparate, i risultati raggiunti ma anche i fallimenti. Darò una panoramica di come pianificare una capital campaign in un momento di grande incertezza. Il tutto in modo molto concreto. Adesso non posso spoilerare troppo perché a maggio la campagna continua e avrò notizie fresche da condividere.
Se io fossi una fundraiser di un’altra organizzazione sarei molto curiosa. Come sempre Copy with Pride! :)
Uno dei modi più semplici ed immediati per imparare è confrontarsi con i successi e i fallimenti altrui. Giancarla ci farà conoscere tutti i segreti di una campagna che sembrava folle e che invece è riuscita ad avere un successo non indifferente!
La ringraziamo e la aspettiamo il 7.8.9 Luglio al Festival!