Cosa dice chi è stato al Festival del Fundraising
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Marco Vitale
Coordinatore Fundraising presso Francescani per la Vita
Cosa mi è rimasto del Festival 2024? Sicuramente la sensazione di incontro e un po' di ritorno a casa e per tutti noi fundraiser, come se fosse un po' un grande aeroporto dove arrivano aerei da tutte le parti con storie diverse, ma che si incontrano in un posto comune e poi sono pronti a ripartire con nuove idee e nuovi stimoli.
Perché è importante il Festival del Fundraising? Per ritrovare un po' le nostre certezze, i nostri punti sicuri e allo stesso tempo trovare nuove idee e nuove occasioni di confronto per portare avanti le nostre cause.
Federica Maltese
Segretaria Generale e Responsabile Fundraising Fondazione Mus-e Italia e Founder di Non Profit Women Camp
Il Festival del Fundraising del 2024 si conferma quello che è un po' tutti gli anni, la possibilità di incontrare colleghe e colleghe e ricevere da loro veramente quella spinta che ci farà andare avanti fino al Festival del Fundraising 2025.
Rivedersi, risalutarci, riabbracciarci, chiederci com'è andata, come va, cosa stai facendo e sapere che dall'altra parte c'è qualcuno che ti capisce, ti conforta e sa esattamente quello che stai passando. Magari hanno un'idea nuova, hanno un modo diverso di vedere la stessa cosa che stai vivendo tu e ti possono aiutare in questo senso.
Per me il Festival è soprattutto persone, colleghe, colleghi e amici di fatto.
Enzo Passaro
Co-fondatore di Speaker Social Club
Per un fundraiser è fondamentale parlare in pubblico perché ci si può trovare davanti a una platea di donatori potenzialmente interessati a dare il proprio contributo alla causa di quello specifico fundraiser.
Per cui è fondamentale acquisire competenze di carattere retorico su tutti e tre i livelli del linguaggio, sia quello non verbale (posture, espressioni del volto, movimenti e abbigliamento), sia sul piano del linguaggio paraverbale, quindi i toni di voce, il volume, il ritmo, il proprio timbro, la propria dizione e anche sul livello del linguaggio verbale e quindi sulle parole che utilizziamo, sulla corretta formulazione delle domande, sulla corretta scansione delle parole e anche, perché no, sulle sequenze ideali attraverso le quali coinvolgere per tutta la durata dello speech il proprio potenziale donatore.
Alessandro Benedetti
Segretario Generale della Fondazione dell'Ospedale Pediatrico Anna Meyer di Firenze
L'importanza del Festival del Fundraising è che annualmente è un'occasione di incontri e di confronto. Il tema di quest'anno era il tema della speranza. In realtà, più che di speranza, del venire al Festival vi è la certezza.
La certezza di avere nuovi stimoli, nuove idee e la certezza di portarsi a casa questi stimoli e queste idee per poter implementare, svolgere e fare meglio il proprio lavoro.
Quindi diventa una sorta di palestra su cui si prendono gli attrezzi del mestiere e poi a casa ci si allena per fare meglio il proprio allenamento e il proprio lavoro.
Alessandra La Palombara
Responsabile Fundraising AIL - Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma ONLUS - Sezione di Bologna
Allora il Festival del Fundraising in 3 parole… direi vita, impatto e felicità.
Vita, perché è l’evento che cambia la vita di noi professionisti del nonprofit, di noi fundraiser, in Italia. L’ha cambiata dall’inizio e penso che non sarebbe così la nostra vita di fundraiser se non ci fosse il Festival.
Impatto, perché da quando è nato il Festival ha creato un impatto nel fundraising incredibile nella nostra professionalità, nel modo di essere professionisti in Italia e in ambito internazionale nell’ambito del fundraising.
Felicità perché si percepisce quando arrivi, la si sente, e io sono molto felice di aver incontrato l’amore della mia vita al Festival e quest’anno c’è anche la nostra bambina, che se non ci fosse stato il Festival probabilmente Allegra non sarebbe arrivata, quindi per me è particolarmente speciale.
Antonella Brogi
Co - Fondatrice di Speaker Social Club
Per descrivere in tre parole l'intervento di Speaker Social Club, quindi insieme a Enzo Passaro oggi pomeriggio, è un intervento che è stato definito da chi è stato in platea nella valutazione divertente, utile e coinvolgente.
Abbiamo visto tutta una parte dedicata alla comunicazione, al linguaggio della comunicazione verbale, non verbale e paraverbale e poi gli stili di apprendimento per capire come entrare in sintonia con il nostro interlocutore e quindi riuscire a raggiungere i propri obiettivi con autenticità, quindi in assenza totale di persuasione e manipolazione, ma perché la cosa più importante da sviluppare nel nostro intervento è la relazione.
Francesco Armellino
Digital Fundraiser presso AISM - Associazione Italiana Sclerosi Multipla
Al Festival del Fundraising abbiamo parlato della campagna 5x1000 di AISM per fare un passo avanti alla ricerca e di come questa è nata, è cresciuta, l’abbiamo ottimizzata negli anni e dei risultati che abbiamo ottenuto. In particolar modo abbiamo aumentato del 10% l’incasso del 5x1000 e dell’8% il numero di firmatari.
Questa è una campagna di grande impatto per l’associazione. Il Festival del Fundraising è importante perché è il momento dell’anno in cui puoi rallentare, puoi confrontarti con i colleghi ed è d’ispirazione. È quel momento in cui unisci i puntini e vai a pescare dalle esperienze di altre associazioni per poi portarti a casa un sacco di energia e un sacco di stimoli per l’anno che verrà.
Miriana Zacca
Fondazione PIME Onlus
Io sono Miriana, vengo da Milano e sono qui con Fondazione PIME Onlus. Questa è la mia prima volta al Festival del Fundraising ed è un'esperienza veramente unica.
Mi porto a casa incontri veramente interessanti con tantissime realtà da tutta Italia e soprattutto incontri con professionisti, grazie ai quali ho avuto veramente tantissimi spunti che spero potrò mettere poi in pratica sul mio lavoro a Milano.
Sarah Conigliaro
Comunicazione e Marketing presso AFC Fiorentina
Del Festival del Fundraising mi ha colpito tantissimo la popolazione, nel senso, il pubblico che avete: interessato, interessante, ha popolato tutta Riccione di viola e dei vostri pass e di arancione che è il vostro colore. Anche il pubblico che ha assistito al mio intervento mi è piaciuto tantissimo quanto fosse interessato, quanta curiosità avessero nello scoprire il progetto della Fiorentina e come questo si applicasse al mondo della scuola.
Devo dire che è stata una bellissima scoperta. Il progetto che io ho raccontato oggi è appunto un progetto che viene realizzato dalla Fiorentina calcio, ma che si applica al mondo delle scuole. Questo perché crediamo sia importante per qualsiasi azienda e per noi in primis come società di calcio mettere a frutto la capacità di amplificatore che abbiamo per veicolare messaggi positivi.
Abbiamo scelto il mondo della scuola per cercare di aiutare i ragazzi di elementari, medie e superiori a conoscere meglio lo strumento del web e saperlo utilizzare per promuovere il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente. Questo secondo noi è il futuro: cioè dare uno spessore alle aziende che vada oltre al semplice veicolare prodotti e servizi verso un target, ma anche arricchirsi di significati e assumersi una responsabilità sociale verso il territorio e verso gli stakeholder che ci circondano.
Veronica Rimoldi
Fundraiser e Grant Officier presso Fondazione PIME Onlus
Dal Festival del Fundraising 2024 mi porta a casa sicuramente tanti stimoli, tanta voglia di fare e di continuare quello che è il mio lavoro e tanta passione e condivisione perché ho conosciuto persone molto interessanti e ho scambiato contatti quindi sicuramente potranno nascere collaborazioni.
Sebastiano Moneta
Fondatore di Data Prosper
Perché è importante il Festival del Fundraising? Perché ormai è una indissolubile attività e momento che unisce tutti i fundraiser.
È un appuntamento che non può essere mancato da nessuno. Per migliorare la propria attività professionale, ma soprattutto anche per fare networking.
Chiara Schiavon
Fundraiser e consulente di fundraising e Resources Mobilization presso Terzofilo
Ho deciso di diventare la community leader del Festival del Fundraising perché essere parte di questa famiglia è meraviglioso e ci permette di conoscere professionisti e storie del fundraising da molto vicino.
L'importanza del Festival del Fundraising per chi fa questo mestiere è la possibilità di incontrare ogni anno colleghi da tutta Italia e l'occasione di ascoltare best practices di organizzazioni da tutti i settori.
Davide Vitiello
Project Management, Formazione e Consulenza presso Enti del Terzo Settore
Per me il Festival del Fundraising è in tre parole rete, amicizia e formazione.
Iole Ciliberto
Responsabile dell’Ufficio Fundraising e Sviluppo di Antoniano e docente del Master in Fundraising
Essere una community manager è un ruolo davvero interessante, perché prima di tutto hai modo di approfondire le sessioni degli altri speaker e capire meglio anche come fare in modo che sia interessante ma che sia soprattutto alla portata di tutti.
E dare un contributo anche magari ai contenuti, che sono i soliti contenuti che mastichi tutti i giorni quindi e per questo davvero interessante questo ruolo, come anche il Festival, aiuta a costruire delle connessioni che durano per sempre perché tutti gli speaker che ho seguito anche negli anni scorsi sono speaker con cui siamo rimasti amici e con cui ci siamo dati un appuntamento oggi per prendere un caffè.
Marta Cagliani
Print and Digital Campaigns Designer per il nonprofit
Sono passata dal profit al nonprofit perché, dopo aver fatto molto volontariato, nella mia breve esperienza, lavorando nel profit e abbinandola al volontariato, avevo la voglia invece di mettermi in gioco in un altro settore dove le mie competenze e le mie conoscenze potessero essere in qualche modo utili a una causa più alta.
Il mio messaggio per chi vuole lavorare nel nonprofit è che c'è tanto da fare, c'è tanto bisogno di tante professionalità diverse. Secondo me c'è posto per tutti e c'è lavoro per tutti.
Nick Scott
Digital, AI e Strategy Consultant
Sono molto felice di partecipare al Festival del Fundraising perché credo che sia molto importante. Parlerò dell'IA ed è molto importante che tutti si attivino e pensino a come usarla a fin di bene e a come fermarne gli usi negativi. E questo significa andare ovunque, in ogni Paese, e partecipare a questa iniziativa. E le persone di ogni organizzazione nonprofit e di beneficenza in tutti i Paesi. Questa è un'altra occasione per raccogliere questo messaggio. È un'opportunità. Ma dobbiamo anche unirci, collaborare per superare i confini.
La mia speranza per il mondo, che credo sia la stessa della raccolta fondi, è quella di aiutare le persone e il pianeta a migliorare il futuro. Spero che la raccolta fondi abbia successo, perché le organizzazioni che sosteniamo ne hanno bisogno più che mai. E quindi spero davvero che le persone vengano a questo Festival e portino via consigli, cose, idee su come migliorare la loro raccolta fondi, e che questo si traduca in un impatto reale sul campo: vite salvate, persone aiutate e un pianeta migliore. Ecco perché lo facciamo.
Paolo Pompermaier
Titolare Studio Pompermaier
Mi occupo di trasformare la burocrazia, che è spesso vissuta come un peso, in un'opportunità. Proprio perché ci sono alcuni vantaggi economici, ma anche a livello di rendicontazione che aiuta la relazione con i nostri donatori.
Rita Girotti
Head of International Business Partnerships presso Save the Children International
Ciao, oggi al Festival del Fundraising ho parlato di come ingaggiare e coinvolgere il board. È un tema che a me sta molto caro. È estremamente importante. Uno dei concetti fondamentali di cui ho parlato, che ho presentato è che bisogna trattare buon member come i nostri più grandi donatori, amarli, ingaggiarli, conoscerli e capire che cos'è che li motiva.
Creare una relazione e una strategia, esattamente come facciamo con i nostri più importanti donatori e questo è fondamentale ed è stato un concetto che ha accompagnato tutta la mia carriera e che è stato fondamentale ha trasformato il mio fundraising e quindi ne ho parlato oggi.
Un consiglio che voglio dare a chi si avvicina a questa professione o anche a chi già la sta facendo da un po di tempo, è non mollare mai, è uno dei mestieri più belli del mondo, ma richiede tanta tenacia, tanta passione, motivazione e anche un po' di resilienza, perché non è un mestiere facilissimo. Credeteci, potete fare delle cose meravigliose per voi e per tante persone che hanno bisogno del nostro aiuto.
Sara Boschetti
Responsabile Campagne Nazionali di piazza presso Fondazione AIRC
Oggi al Festival del Fundraising parlo di corporate fundraising, che è quello di cui mi sono occupata per tanti anni e mi occupo tutt'ora e quindi come collaborare, e come cominciare collaborazioni di successo tra profit e nonprofit. Il consiglio che mi sento di dare a i ragazzi che ma non solo ragazzi a chi vuole cominciare questo mestiere è quello di cominciare. La metà del lavoro è partire.
È un lavoro in cui serve una buona dose di perseveranza e anche un certo amore per le persone e per le relazioni e una buona dose di curiosità che deve essere però commisurata e unita a professionalità, studio e impegno, quindi a un mix delle due cose.
Mariangela Cappiello
Coordinatore Gestione Donatori presso Fondazione Telethon
Al Festival del Fundraising ho parlato di WhatsApp, quindi di come abbiamo implementato questo sistema di messaggistica istantanea nel donor journey multicanale di Fondazione Telethon.
L'impressione sul Festival 2024 è un po’ quella che ho tutti gli anni, cioè tornare un po’ a casa. È vero quello che c'è scritto qui fuori e l'impressione è quella di nonostante non si conosca praticamente quasi nessuno, non ci si sente mai soli perché c'è veramente questa comunione di intenti. Quindi sicuramente il plus è quello di riuscire a parlare con persone diverse che si occupano di cose diverse, e di missioni diverse.
Kara Logan Berlin
Ceo di Harvest
È molto importante per me essere qui al Festival del Fundraising, perché è così bello essere circondati da persone che amano questo lavoro, che ne sono entusiaste e che capiscono quanto sia importante fare un buon lavoro nel mondo. Dobbiamo tutti trovare fondi, quindi significa molto essere qui, dove le persone hanno la mia stessa gioia nel sostenere le organizzazioni che hanno bisogno delle nostre risorse.
So che il motto o il tema del Festival di quest'anno è la speranza, e questa è sempre una cosa divertente per me quando penso alla raccolta di fondi, perché dico sempre che la speranza non è una strategia. Ora, la speranza è comunque necessaria quando si deve credere che si possa fare meglio, che si possa fare di più, che si possa lavorare sodo e che tutto ciò sarà ripagato. E questa è una parte molto importante. Ma bisogna anche sapere come arrivarci, e questa è una parte importante, credo, del successo di questo lavoro.
Valentina Barbaglia
Responsabile Fundraising Individui presso Fondazione Dynamo Camp ETS
Il mio speech vuole essere semplicemente applicabile a diversi casi e vuole essere alla portata di tutti. Questo perché quando ho iniziato a fare raccolta fondi avevamo pochi strumenti a disposizione e poche persone è arrivato poi il momento in cui ci siam detti che era il momento di partire e di iniziare davvero a mettere le basi per la nostra raccolta fondi, raccontando quindi ai nostri donatori, cosa facciamo grazie a loro, quindi spostando l'attenzione da quello che noi facciamo a quello che invece loro fanno con la loro donazione e iniziare a chiedere quindi a fare degli appelli che siano costruiti ad hoc per i nostri donatori.
All'inizio anch'io mi sono trovata molto spaesata, non sapevo da dove partire. Eravamo in due persone a dover gestire questa attività. Abbiamo chiesto aiuto, quindi il primo step abbiamo fatto è stato quello di riconoscere il nostro bisogno e da lì partire, capire quello che volevamo fare. Vi dicevo che è semplice perché partiamo proprio dalle basi, da come costruite il vostro primissimo appello di raccolta fondi, andando ad identificare quello che è il vostro punto di forza. Nel nostro caso era la parte digitale applicabile a più casi, perché abbiamo cercato di riportare un caso di successo a diverse attività di raccolta fondi e abbiamo visto come hanno potuto funzionare.
Poi vi mostreremo anche quello che è stato il caso di non successo, quindi dove la nostra buona pratica non ha portato ad un risultato e poi vuole essere dato a tutti perché vogliamo che questa buona metodologia possa essere portata nella realtà di ognuno di voi e quindi possiate poi applicarla davvero nel quotidiano.
Angelo Bottone
Head of Growth presso Impacton
Mi piace venire al Festival perché è un ambiente pieno di energia, è pieno di persone interessanti con cui dialogare. Due parole per descrivere il Festival: emozione e impatto.
Lucrezia Matera
Major Donors Specialist presso Save the Children Italia
Al Festival del Fundraising vi parlerò di uno strumento di raccolta fondi molto, molto interessante che noi di Save the Children abbiamo sperimentato nella raccolta da grandi donatori che può essere veramente uno strumento utile anche nelle vostre organizzazioni per far fare un po’ quel famoso salto della piramide ai vostri donatori.
Il Festival del Fundraising per me è un bellissimo momento di condivisione e di fratellanza. Per me perché è molto bello, una volta all'anno, potersi ritrovare tutti insieme tra colleghi fundraiser, anche se di organizzazioni diverse, con ruoli diversi, per mettere insieme le idee, le le gioie e i dolori del nostro lavoro e fare tutto questo divertendosi.
Alessandra Delli Poggi
Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Come ogni anno mi attendo tanto networking, tanti stimoli e la possibilità di ascoltare colleghi, di farmi venire nuove idee, di copiare bene e migliorare e soprattutto di vivere insieme. Come sempre una grande esperienza di generosità.
Consapevolezza anche del nostro lavoro che cresce sempre di più ed è sempre più strutturato. Per me avere speranza vuol dire essere parte attiva della costruzione della speranza, ovvero di un progetto, di un sogno che si realizza. Ma essere parte attiva, protagonista, che partecipa insieme ad altri alla creazione di un sogno.
Pasquale Pellegrino
Capacity building e Communication manager presso Consorzio Ong Piemontesi
A chi lavora nel nonprofit consiglierei di non mischiare ciò che è passione da ciò che è lavoro, perché molte volte si fa fatica e si ricade proprio in questo vizio, che poi va comunque un pochino a come dire a delegittimare la passione le istanze e l'impegno che ci mette ognuno. Perché molte volte appunto si tende poi a scambiare ciò che il tempo libero ciò che il volontariato che può fare una persona rispetto ad una causa e che deve fare o fare fuori dal proprio lavoro.
E ciò che invece si tende a far passare come volontariato all'interno di un contesto lavorativo che ha bisogno di più ore perché le risorse lo sappiamo tutti, sono limitate però molte volte va a detrimento di tutta la causa e della passione che poi uno ci mette perché si arriva ad essere anche frustrati molte volte a fare una cosa che non è solo passione ma viene pretesa.
Nancy Arnot Taussig
Senior Advisor, Global Philanthropy presso Save the Children International
Significa molto venire dagli Stati Uniti in Italia per partecipare a questo Festival e poter parlare del tema dello sblocco del potenziale dei consigli di amministrazione. È qualcosa di veramente importante per la salute e la vita della nostra organizzazione, ed è molto emozionante vedere gli oltre 1.000 partecipanti qui e quanto la filantropia e il fundraising siano arrivati lontano in Italia. È stato davvero emozionante vederlo.
Direi assolutamente ai miei colleghi di venire qui l'anno prossimo. L'intera organizzazione è stata grandiosa. Ci sono stati relatori straordinari. La possibilità di ascoltare alcune traduzioni. Penso che sia accessibile a un pubblico più globale. Quindi è stato davvero ben fatto.
Io sono una persona molto fiduciosa. Dico sempre ai miei figli e ai miei amici che dobbiamo essere persone di speranza. Perché nel mondo stanno accadendo molte cose. Ci sono molte cose che ci porterebbero davvero allo sgomento, ma noi per proimi dobbiamo essere persone di speranza.
Per questo penso che le organizzazioni qui e in tutto il mondo facciano un lavoro incredibile, offrendo programmi e servizi per dare speranza agli altri e salvare i bambini. Vediamo persone in situazioni molto difficili che hanno speranza. Quindi dobbiamo avere speranza. E penso che sia qualcosa di cui il mondo ha più bisogno.
Elisabetta Favaron
Grant advisor e fundraiser per la Cultura presso La bottega del Fundraising | Progetto Cultura
Allora ai nuovi fundraiser come consiglio per chi vuole iniziare in questa professione innanzitutto di avere coraggio e speranza come il tema di quest'anno e quindi di non abbattersi.
Perché non è un mestiere facile, perché supportiamo delle cause importanti, ma non sempre facile e quindi dobbiamo avere grande, grande forza, grande volontà e dall'altro non basta l'emozione è fondamentale perché ci aiuta a raccontare e a portare avanti le nostre cause.
Però devono avere anche molta capacità e molta competenza, quindi proprio coglierla solo proprio come un lavoro, una professione che richiede sempre approfondimento.
Quindi secondo me è un po’ questo quello che dobbiamo portarci a casa sia da questo Festival, ma anche da questa professione come io ho sempre, sostengo un po’ come il motto di Walt Disney "Se puoi sognarlo puoi farlo", quindi di non scoraggiarsi perché tutti i lavori hanno delle difficoltà e però il nostro lavoro importante che può cambiare veramente le cose anche se a volte non siamo noi i protagonisti diretti ma lo sono le nostre associazioni.
Valerio Lochiatto
Digital Marketing Specialist presso Caritas Ambrosiana
È il primo primo anno che vengo qua al Festival del Fundraising mi aspetto di conoscere tante sfaccettature, visto che siamo in un momento dove praticamente le competenze si dice devono essere orizzontali sì, ma anche verticali. Però per comprendere gli altri, se non si hanno tutti quegli aspetti tecnici che non si possono approfondire tutti perché non possiamo fare tutti quei percorsi.
Ecco, mi aspetto di conoscere altri professionisti o persone che perlomeno hanno la voglia di condividere, di vedere altri aspetti, comunque esperienze uniche, perché ogni realtà è un mondo a parte..
Giada Oliva
Coordinatrice Fundraising presso Ageop Ricerca
Il consiglio che darei a un nuovo fundraiser è prima di tutto quello di essere curioso e aperto, quindi guardare le esperienze che lo circonda e cercare spunti in tutto quello che ha intorno e ricordarsi che sempre, qualunque cosa, stiamo facendo, la cosa più importante che abbiamo sono le relazioni.
Coltivare le relazioni, stare attenti alle persone che abbiamo di fronte, dedicarsi all'ascolto prima di tutto perché è dall'ascolto e quindi anche questo ha a che fare con la curiosità che può nascere che possono nascere cose più belle.
Davide Antoni
DigitalFundraiser & Marketing Specialist presso Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro
Che cosa mi porto a casa dal Festival del Fundraising 2024? Sicuramente la consapevolezza che il digitale, per come lo avevamo conosciuto fino adesso, è morto e soprattutto tante nuove, tanti nuovi amici e nuove conoscenze.
Lara Robbiani
Specialista sul campo presso Associazione Dare
Mi chiamo Lara Robbiani, vengo dalla Svizzera ed è la prima volta che vengo al Festival.
Per me è una grossa opportunità perché ho una piccola associazione che sta crescendo a vista d'occhio e tra le cose che c'è bisogno c'è bisogno di sostenibilità, per cui la ricerca di fondi è una cosa molto importante.
Davide Arosio
Responsabile Individual Giving presso Fondazione IEO-MONZINO
Mi porto a casa dal Festival del Fundraising 2024 sicuramente il piacere di rivedere colleghi e anche fornitori con cui è sempre bello scambiare nuove idee.
E lo spunto che c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare e che si può sempre migliorare, per cui bisogna continuare giorno dopo giorno a lavorare e impegnarsi per fare sempre un fundraising migliore.
Mirca Renzetti
Vice Presidente presso La Formica Cooperativa Sociale s. r.l.
Io sono Mirca Renzetti, vengo da Rimini, sono della cooperativa sociale La Formica. Per me il Festival è un'occasione di incontro, di approfondimento e di appunto valorizzare sempre di più quelli che sono gli aspetti della raccolta fondi del valore sociale per le nostre realtà.
Io consiglierei a tutti di venire al Festival perché è un'occasione per approfondire delle tematiche di interesse e per poter fare network e confrontarsi con altre realtà del proprio settore no profit.
Milo Hasbani
Vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Sono Milo Hasbani. Sono vicepresidente dell'Unione delle Comunità ebraiche, partecipo a questo evento come comunità ebraica di Milano e la mia impressione è veramente fantastica perché una organizzazione come come partecipazione come eventi come come tutto dunque anche temi molto interessanti e diciamo copre un po tutte le mie aspettative.
Alice Steri
Analista dati presso Oxfam
Cosa mi porto a casa da questo Festival? Grinta, voglia di cambiamento e innovazione. Il Festival del Fundraising è importante perché secondo me è una fucina di idee.
Andrea Moccia
Fundraising Consultant presso ASSET Fundraising
Al Festival del Fundraising abbiamo presentato questo benchmark sui donatori in Italia. Un'idea nata tanti anni fa durante il periodo con una serie di far leggere. Ammesso il problema.
Ho provato per la prima volta ad analizzare nel dettaglio il comportamento di un gruppo di donatori veri da 21 database di associazioni che hanno aderito al progetto per provare a capire quali sono i meccanismi tanto di questo mercato, come si sta evolvendo dal 2019 ad oggi e quali sono i principali tipi di riferimento utili a chiarificare meglio, a sviluppare meglio le attività di raccolta fondi? Se dati di circa 3.800.000 donatori in Italia, oltre 400 milioni di euro raccolti negli ultimi cinque anni.
Da lì siamo partiti per andare a vedere i principali profili sia dei donatori che dei comportamenti di donazione di rinnovo, andando a dare un uno spaccato quanto più realistico possibile del quadro di riferimento della raccolta fondi. La vera differenza tra questa analisi e altre cose simili che ci sono sul mercato questa è basata su dati reali su dati estrapolati dal database dei donatori non è un'indagine campionaria, è un campione significativo privato di circa 3.800.000 persone.
Credo che sia perlomeno dalla reazione che abbiamo avuto sicuramente sarà una prospettiva nuova, differente e importante per tantissime realtà non solo grandi ma anche medio piccole che era poi l'obiettivo che c'eravamo fissati in fase di progettazione di questa ricerca.
Paola Macri
Middle Donors & PMI presso Save the Children Italia
Allora come diciamo... nuova arrivata all'interno dell'ambito del fundraising ho diverse impressioni, generalmente tutte positive, anzi in realtà tutte positive, e ritengo che l'avvicinamento a questo campo sia dovuto a comunque una mia analisi personale rispetto a un certo livello di empatia che ho sempre ritenuto di avere. Così come una voglia di comunicare con gli altri, di relazionarsi con gli altri che nell'ambito del fundraising sarebbero i donatori.
E il Festival del Fundraising per me è un'ottima opportunità per ancora di più inoltrarmi all'interno di questo mondo. E insomma avere l'opportunità di conoscere altre persone, altri lavoratori che hanno studiato in questo ambito.
Gio Fumagalli
International Director of Marketing and Digital Strategy presso Animal Equality
Allora secondo me venire al Festival del Fundraising è importante perché da un lato hai la possibilità di ovviamente incontrare le persone che sono tuoi colleghi, con cui magari non scambi sempre un sacco di opinioni e informazioni perché sei iper focalizzato a fare il tuo. Per cui essere in un ambiente in cui ci sono delle persone che fanno il tuo stesso lavoro ma non nella tua stessa organizzazione è un valore aggiunto.
Dall'altra parte, per i cristiani che vengono mostrati qui non aiutano pessime sessioni teoriche, ma lavora invece su esperienze pratiche di qualcuno che fa il tuo mestiere, in un altro ambito e io sono un grande fan del prendere qualcosa che sta funzionando da una parte e portarlo nel settore in cui in cui lavoro. Quindi ti direi queste due cose.
Luciano Zanin
Consulente e Formatore in Fundraising
Sicuri che volete fare i fundraiser? Perché è un lavoro interessante. Sicuramente è una professione molto molto bella, è un po diversa da quella che normalmente si pensa.
Allora bisogna studiare tanto bene, fare tanta esperienza. Avere una mente aperta pronta a mettersi a confronto veloce e dinamica però nello stesso tempo anche riflessiva, approfondita, assertività e voglia. Voglia di fare.
Che cosa fa un Fundraiser? Un Fundraiser sostanzialmente li deve mettere d'accordo tutti. No? Deve trovare il punto di sintesi tra i desideri di un donatore, le esigenze, i bisogni di chi ha bisogno, i piani e la testa delle organizzazioni non profit.
E poi pensare alla sua comunità perché il lavoro che fa non è mai buttato via e viene sempre patrimonializzato, nel bene e nel male, ma spesso molto più spesso nel bene della comunità. Quindi fare il Fundraiser è un bel lavoro, una grande responsabilità, un'ottima opportunità anche per crescere come persone. Poi se prendi anche dei soldi tanto meglio.
Di sicuro nei prossimi anni ce ne sarà un gran bisogno, perché ci sarà un gran bisogno di terzo settore e quindi ci sarà un gran bisogno anche delle figure professionali che trovano le risorse, cercano e trovano le risorse per sostenere lo sviluppo del terzo settore.
Carmela Balestra
Non Profit Management presso LVIA Ong
Dal Festival mi aspetto di tornare a casa piena di energia perché lavorando per il terzo settore abbiamo sempre bisogno di ricaricare le nostre energie per fare bene il nostro lavoro. Mi aspetto di incontrare amiche e amici che lavorano in questo settore e di ritornare a casa carica pronta a continuare il mio lavoro.
Massimiliano Massimelli
Direttore Generale di Fondazione Terzoluogo
Io sono entrato community leader del Festival ed è il terzo penso anno che lo faccio perché è un bel modo di vivere il Festival in maniera un po' diversa, cioè di non viverla solo come fruitore, ma viverla anche dall'altra parte, dalla parte dell'organizzazione.
Siccome secondo me questo è un Festival che veramente eccelle dal punto di vista organizzativo, ma anche sono riscontri che sento da dagli amici e colleghi che sono qua è molto bello poterne fruire e godere delle sessioni va anche bello vedere il lavoro che fanno che si fa dietro le quinte e quindi io mi porto a casa sempre una sorta di formazione su questi aspetti e quindi mi sembra molto interessante e poi è bello perché comunque è una famiglia che ci si ritrova tutti gli anni e quindi anche un modo diverso per stare assieme sarà ancora più vicini.
Mauro Cuomo
Executive Coach presso ANABASI Consulting
Quali sono le caratteristiche delle domande potenti? La prima cosa che fanno: sfidano le assunzioni, fanno pensare, impongono un pensiero. Non hanno una risposta immediata, generano altre domande, hanno significati profondi.
Chi si becca la domanda non aspetta di andare a finire laggiù, ma è quello che la fa potente. Direi che questo già è già sufficiente. Come definizione.
Fabio Pisani
Fundraiser presso Ass. Cult. Amicidellafossa
La qualità più importante per un fundraiser è avere visione, avere la capacità di leggere il mondo in cui viviamo e di leggere la fragilità di cui si occupa l'organizzazione in cui sta lavorando e trasferire questa fragilità ai donatori.
Quindi diciamo che la qualità migliore è avere tante qualità, avere la capacità di comunicare, avere la capacità di leggere l'interlocutore e la capacità di scegliere lo strumento migliore con cui interagire con con l'interlocutore con il donatore e poi leggere i dati questo c'è poco da dire bisogna saperlo fare.
Manuela Modica
Donor Care Specialist presso Greenpeace Italia
Dal Festival del Fundraising 2024 mi porto a casa l'aver incontrato tanti e tante dei miei colleghi e colleghe di Master e quindi è sempre un buon momento, un bel momento, visto che viviamo sparsi e sparse in tutta Italia, per incontrarsi e raccontarsi da quel 2018 com'è andata la nostra vita.
E poi lavorativamente parlando, io lavoro in una grande organizzazione però mi porto a casa tante piccole idee, magari una qui, una lì che messe insieme poi mi permettono di migliorare il mio lavoro.
Ho scelto di frequentare il Master in Fundraising perchè dopo che ho finito l'università ho deciso di voler lavorare nel mondo del nonprofit e ho provato parecchie cose. Ho fatto un corso di progettazione e poi mi sono imbattuta in un corso di fundraising. Mi è piaciuto, ho detto "ne voglio fare il mio lavoro" e ho cercato un corso di studi specialistico e specializzato nel fundraising, l'ho provato ed eccoci qua.
Laura Lugli
Consulente fundraising e peopleraising e Direttrice di Fundraiserperpassione
Al Festival del Fundraising ho parlato di consulenza per il fundraising per gli enti nonprofit, per gli enti pubblici e in particolare due sessioni la mia collega Luciano Zanin. Nella prima abbiamo creato uno spazio di confronto per tutti i consulenti che vogliano partecipare o che vogliono diventare consulenti per approfondire il tema della professione e lo sviluppo di questa.
Nella seconda sessione invece parlo di agli enti nonprofit e anche ai consulenti interessati che vogliono capire come e quando attivare un consulente, quanto costa e come si sviluppa la consulenza, a cosa serve, perché farlo eccetera.
Riccardo Scandellari
Consulente e docente di Marketing Narrativo e Autore di libri sul Personal Branding
Oggi al Festival del Fundraising ho parlato di come si fa una comunicazione per introversi, ovvero per le persone che normalmente hanno timore del giudizio degli altri e hanno paura di esporsi, hanno paura delle critiche e facendo questo si precludono tantissimo della comunicazione online e quindi, visto che oggi viviamo della nostra esposizione mediatica attraverso il mio caso, io parlo molto di personal branding.
Questa dinamica del fatto di essere introversi è una potenzialità che andrebbe espressa. Quindi io da introverso faccio una gran fatica in questo momento a stare davanti alla telecamera ma è una cosa con cui negli anni ho imparato a convivere, quindi sono riuscito a convivere con questa mia ritrosia e paura dell'apparire non perfetto eccetera.
È qualcosa che ho raccontato e racconto ultimamente online anche nei libri e che ho raccontato oggi al Festival del Fundraising.
Chiara Tuscano
Responsabile Marketing & Fundraising presso AIL Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma ONLUS
Per me il Festival del Fundraising è condivisione e la possibilità di fare networking, di incontrare colleghi e di imparare dalle loro esperienze, di far meglio nel mio lavoro.
Luca Saade
Responsabile amministrativo progetto reti al lavoro presso Comitato Pavia Asti Senegal
Sono voluto diventare un volontario del Festival del Fundraising perché sto finendo i miei studi in economia sociale e da diversi anni comunque sono vicino al terzo settore, alle associazioni e mi piaceva l'idea di vedere un altro aspetto che affronto poco di solito, e cioè quello della raccolta fondi e di come anche chi si occupa di questo mondo si forma e interagisce tra di loro con i propri colleghi. Quindi è un po questo il motivo principale.
Sono molto contento perché sto vedendo le persone felici di stare qua, felici di parlare tra di loro e anche di confrontarsi anche con noi volontari. Quindi molti ci chiedono da dove veniamo, che percorso abbiamo. Ed è bello perché non siamo visti solamente come quelli che permettono alle persone di stare qua ma appunto come parte attiva.
Elena Vecchini
Marketing Manager e raccolta fondi presso Animal Equality
È un po come il Natale, perché nonostante tutto l'anno, poi finalmente arriva una cosa che ti porti a casa. Sono soprattutto gli incontri con le persone. E poi chiaramente anche un bagaglio di conoscenze. Bello importante il Festival del Fundraising. Parlerò di una campagna un po' folle, in realtà, che si chiama "Il mese degli animali." È partita da una singola idea per poi unire tante altre cose al sostegno per poi c'è un pizzico di peer to peer, un pizzico di attivismo e un pizzico di corporate fundraising.
Giovanni Cecchinato
Fundraiser presso Fondazione Amici della Vita
Quello che ci aspettiamo, io parlo al plurale per la nostra Fondazione, è di riuscire a trovare nuovi modi per sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti di chi ha veramente bisogno.
Tante volte, occupandosi anche della raccolta fondi per il sociale, ci si trova in condizione di sentirsi dire dati dalle persone che non sono effettivamente attendibili, non sono reali. La gente si rende conto che non ha in mente effettivamente qual è il bisogno concreto che c'è al mondo quindi quello che ci aspettiamo noi di poter veramente trovare nuovi canali per raggiungere quante più persone possibile in futuro.
Clara Urso
Junior Legacy & Legal Officer presso LAV
Riassumerei le caratteristiche fondamentali di un fundraiser in tre E:
- energia.
- empatia.
... e qual era l’altra?
Energia empatia ed entusiasmo.
Paola Maggi
Responsabile Innovazione e Sviluppo Donatori Privati presso Fondazione Progetto Arca
Cosa mi porto a casa dal Festival del Fundraising 2024? Come sempre tantissime opportunità di networking, l'opportunità di stare a contatto con i colleghi, fare team building con i colleghi, il fatto che bisogna approfondire la possibilità di creare una cultura dei processi all'interno dell'organizzazione e, come sempre, la possibilità di stare con voi volontari splendidi del Festival.
Erika di Giacomo
Responsabile comunicazione e fundraising presso Fondazione Opera di Santa Teresa Ravenna
Perché ho fatto il Master in Fundraising? Perché lavorando per una fondazione che si occupa appunto di nonprofit c'era bisogno di implementare la figura del fundraiser e quindi mi sono informata e ho colto subito questa opportunità.
Michele Messina
Digital Marketing Manager presso CESVI
Quest'anno al Festival del Fundraising insieme al mio compagno di merende Gio Fumagalli parliamo dei megatrend digitali che stanno cambiando il fundraising, stanno cambiando internet, come ci hanno investito e come ci investiranno. Ma soprattutto proviamo a dire "come provare a sopravvivere". Perché i megatrend online è difficile poterli prevedere, bisogna semplicemente farsi trovare pronti per poterli poi cavalcare o comunque non affogare.
Se consiglierei il Festival? Decisamente sì, perché è un'occasione comunque per vedersi, per ritrovarsi, anche per fare quelle due tre chiacchiere che insomma fanno bene e ti ricaricano per tutto l'anno.
Federica Marsico
Small Donors Development & Engagement Supervisor presso WWF Italia
Oggi al Festival del Fundraising vi parlerò di Animal Social Club, che è un progetto di un'associazione nonprofit che si chiama Vera Cura. Animal Social Club si occupa di biodiversità, di aprire Oasi nel mondo. Quindi parlerò di innovazione, sostenibilità finanziaria e come raggiungere nuovi target.
Francesca Impellizzieri
Responsabile del territorio presso VolontaRomagna
Ho voluto fare il Master in Fundraising perché lavorando per le associazioni di volontariato credo di poter dare un contributo a realizzare quelle che sono le loro aspettative e i loro progetti.
Dal Festival mi aspetto un sacco di novità e un sacco di entusiasmo e un sacco di energia.
Francesca di Maolo
Direttrice presso Istituto Serafico di Assisi
Oggi al Festival del Fundraising ho parlato della campagna in aiuto promossa dall'Istituto Serafico per bambini e ragazzi con gravi disabilità. Il Serafico è un centro che si occupa appunto di diagnosi, cura e riabilitazione di bambini con gravi disabilità. E parlare della campagna promossa dal nostro Istituto è stata l'occasione anche per mettere a fuoco i nodi e i dubbi che si incontrano quando si chiedono soldi per un centro sanitario, ma anche il modo per ricostruire alcune verità che spesso ci siamo dimenticati.
E queste verità sono che tutti siamo chiamati ad esprimere solidarietà per la realizzazione dei diritti fondamentali. E allora il fundraising ha anche un'altra funzione di cui a volte, se si parla poco, che è quella di costruire democrazia e giustizia.
Per me il Festival del Fundraising è una grande occasione di relazioni, di incontro ma anche di condivisione di valori. E un modo per ripartire. Appassionati al servizio dei diritti fondamentali delle persone.
Ilaria Meloni
Studentessa del Master in Fundraising
Ho voluto frequentare il Master in Fundraising perché ho sentito che era arrivato il momento di provare a lasciare un'impronta positiva nel mondo.
Dal Festival del Fundraising ho scoperto di conoscere un sacco di gente nuova e partecipare a sessioni interessanti.
Greta Granzini
Responsabile Fundraising Individui presso SOS MEDITERRANEE Italia
Al Festival del Fundraising ho parlato durante la Digital Marathon e ho raccontato come all'interno di SOS Méditerranée, che è l'organizzazione per cui lavoro, cerchiamo di districarci un po come fanno i giocolieri tra la pianificazione a lungo termine che è necessaria in ogni organizzazione e le emergenze che, come potete immaginare, sono davvero all'ordine del giorno.
Secondo me il Festival del Fundraising è un momento fondamentale per tutti i fundraiser per incontrarsi, per fare networking, per imparare nuove strategie, per scambiarsi consigli.
Ma è soprattutto fondamentale per chi magari è un aspirante fundraiser o vuole diventare fundraiser, perché in questo modo può davvero apprendere tantissimi trucchi dai suoi colleghi più esperti. E questo è anche il motivo per cui io mi sono candidata ormai da due anni come speaker, perché mi fa piacere poter restituire a qualche giovane fundraiser quello che io ho appreso e imparato dai fundraiser più anziani in tutti gli anni precedenti.
Sono al mio 13º al Festival, quindi comunque ho avuto l'opportunità di impararne e mi piace poterle condividere con chi invece magari si trova qui per la prima volta.
Chiara Cecere
Fundraiser Grandi Donatori e Lasciti presso AIRC - Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro
Allora ho fatto il Master in Fundraising ormai nel lontano 2016, quindi sto cercando di ricordarmi perché l'ho fatto, ma in realtà il vero motivo è che ho sempre saputo che avrei voluto lavorare per gli altri ma non sapevo come e il Master in fFundraising mi ha dato il modo per farlo. Il fundraising per me è ricordarci che facciamo il migliore dei lavori possibili.
Mario Flauret
Social Media Manager presso Fondazione Lega del Filo d'Oro
Mi chiamo Mario, vengo da Faenza e sono voluto diventare un Heroe del Festival perché mi piace tornare qua e incontrare vecchi amici. È sempre un'occasione poi, anche per confrontarsi sia sul lavoro che sulla vita.
Il Festival del Fundraising è un momento dove si continua a pensare al lavoro che facciamo, però in modo un po' più leggero, ci si confronta e si imparano cose nuove.
Mirta Lorenzini
Development Manager presso 71blue Foundation
Lasciare il profit per il nonprofit è stata una scelta difficile, devo dire. Penso che quello che mi ha portato a fare questo passaggio alla fine sia stata la passione e il voler arrivare alla fine di ogni giornata sentendo di aver fatto qualcosa di buono.